Arrivederci Thailandia, benvenuta Cambogia!

Dopo aver dato l’arrivederci ai nostri compagni di viaggio e alla nostra super guida, Tino, ci siamo preparati per una nuova avventura: la Cambogia. Abbiamo preso il volo per Siem Reap con un transito a Bangkok, trascorrendo circa dodici ore tra voli e scali. Anche se il viaggio è stato lungo e pesante, l’entusiasmo per ciò che ci attendeva ci ha donato un po’ di energia.   L’aereo era un po’ piccolino, di quelli ad elica, e di certo il volo non è confortevole come sugli aerei intercontinentali, infatti lo abbiamo soprannominato “l’aereo dei lego”. Con un po’ di strizza nei pantaloni abbiamo preso l’aereo e, per qualche buona divinità Buddista o Induista che sia, siamo arrivati incolumi anche se un po’ in ritardo.

All’arrivo a Siem Reap, siamo stati accolti da Roby, la nostra guida cambogiana. Ci ha accompagnato al Sofitel, un hotel di lusso rinomato per la sua ospitalità impeccabile. Il Sofitel di Siem Reap è un’oasi di eleganza e comfort, spesso frequentato da personaggi illustri come la First lady Michelle Obama. Appena arrivati con l’auto ci hanno aperto lo sportello in due e preso le valigie, altri due ci hanno aperto le porte per entrare nella Hall, al ristorante nonostante fosse già chiuso avevamo l’intero menù a disposizione ed erano presenti 3 camerieri. Insomma, una forte attenzione al benessere degli ospiti, forse anche troppa rispetto ai nostri standard. In Italia se arrivi tardi e hai la cena compresa al massimo ti fanno trovare pronto un piatto freddo.

Ogni dettaglio era curato con attenzione, e il ristorante dell’hotel, gestito da uno chef strepitoso, ci ha donato delizie culinarie di alto livello.

La mattina seguente, siamo partiti alla scoperta dell’area di Angkor con Roby. Angkor è un vasto complesso archeologico che racchiude la gloriosa storia dell’impero Khmer (no, non stiamo parlando del figlio di Pdor del mitico trio), ma di un’antica civiltà che ha dominato la regione tra il IX e il XV secolo. Gli Khmer sono noti per i loro straordinari templi e monumenti, che testimoniano un’epoca di grande splendore. É incredibile come siano riusciti a trasportare pietre di diversi quintali, sollevarle e costruire questi templi in mezzo alla giungla.

Il nostro tour ha incluso la visita a diversi templi iconici. Il tempio di Bakong, con la sua imponenza e l’architettura ben conservata, è stato uno dei primi che abbiamo esplorato. Costruito nel IX secolo, Bakong è considerato il modello per i successivi monumenti Khmer.

Abbiamo proseguito verso Prah Ko, noto per i suoi eleganti prasat in mattoni, stucco e arenaria. La delicatezza dei dettagli scolpiti su questi edifici ci ha lasciati senza parole. Nel pomeriggio, ci siamo avventurati lungo sentieri archeologici che ci hanno portato al maestoso tempio di Takeo e all’antico ponte in pietra di Spean Thma, circondati dalla fitta vegetazione della giungla cambogiana. Molte scene del film “Tomb Raider” con Angelina Jolie sono state girate proprio qui, nel complesso di Angkor, aggiungendo un tocco di Hollywood alla nostra avventura.

A metà giornata, ci siamo fermati per il pranzo in un tipico home restaurant. L’atmosfera accogliente e familiare ci ha subito conquistato. C’erano delle amache vicino al tavolo da pranzo, il clima era caldo ed umido e quindi… Non ne approfitto per fare un sonnellino?!

La giornata è stata intensa e ricca di scoperte, ma il pensiero di continuare il nostro viaggio in Cambogia ci riempiva di eccitazione.

Abbiamo lasciato la Thailandia con molta nostalgia ma la Cambogia è stata comunque in grado di avvolgerci subito. Ci è sembrata addirittura più povera della Thailandia (economicamente s’intende) ma i sorrisi anche qui non sono mai mancati!

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