Tappa 6 – Gambassi Terme

Era arrivato il momento di lasciare San Miniato, così ci siamo svegliati alle 6 e abbiamo fatto colazione insieme alla simpaticissima Marzia che ci ha mostrato gli ultimi dettagli storici della casa, come il camino della cucina perfettamente conservato e funzionante o la mangiatoia trasformata in cucina. Con un forte abbraccio ed una foto ricordo, salutiamo Marzia, sperando in un arrivederci anziché in un addio.

Decidiamo di prendere una variante della Via Francigena arrivando a Castelfiorentino e proseguendo verso Gambassi Terme. Ci siamo fermati a fare un po’ di rifornimento al forno del paese assaggiando una buonissima brioches fritta e prendendo una focaccia bianca morbidissima per pranzo. Eravamo, così, pronti ad affrontare nuove sfide e scoperte.

Per percorrere la variante, meno battuta della classica Via Francigena, abbiamo affrontato un percorso che si chiama “Dal Borgo alla Francigena”. Dopo alcuni chilometri di asfalto ci siamo immersi nelle meravigliose colline Toscane, quelle tipiche dell’immaginario comune quando si pensa a questa regione. Immaginarle è sicuramente bello ma viverle  ha tutto un altro sapore. Abbiamo attraversato le colline di grano e prati verdi, immersi in un paesaggio unico.

Panoramica

All’improvviso, siamo stati circondati da nuvoloni grigi, il tempo era mutato molto velocemente e di li a poco ha iniziato a piovere, una vera e propria bomba d’acqua! Il sentiero, spesso fatto di ripide discese e risalite, si è subito trasformato in poco tempo in un torrente di acqua e fango che passava sotto i nostri piedi.

Non esisteva alcun tipo di riparo, ne’ una casa ne’ un capannone, abbiamo cercato rifugio sotto una piccola pianta ma la bomba d’acqua continuava a scaricarsi su di noi e ormai eravamo bagnati fradici. Per non rimanere incastrati nel bel mezzo del nulla abbiamo deciso di proseguire lo stesso il cammino. Dovevamo trovare un riparo! Nonostante i nostri ponchi, l’acqua era riuscita ad infiltrarsi ovunque, soprattutto negli scarponi, e camminare era diventato difficoltoso.
Fortunatamente dopo un po’, la pioggia ha iniziato a diminuire dandoci un po’ di tregua.

Un po’ per la pioggia ed il fango, un po’ per il sentiero segnato male, siamo arrivati in mezzo a delle ripide colline perdendo completamente la traccia del sentiero  per raggiungere la Via Francigena. Un cartello segnava la via ma non esisteva nessun sentiero da percorrere, solo erba alta. Siamo scesi un po’ a valle in direzione della nostra meta e abbiano trovato un cartello totalmente bianco e sbiadito e anche in questo caso nessun sentiero visibile. Abbiamo deciso di risalire a monte per percorrere l’unica stradina che non avevamo battuto ma anche in questo caso la strada era senza via di uscita. Avevamo vagliato tutte le direzioni possibili e non sembrava esserci traccia di alcun sentiero percorribile in sicurezza. Eravamo in mezzo a colline isolate e zuppe di fango, e non sapevamo quale via prendere. Ci sentivamo confusi e preoccupati.

In perfetto stile Coppiavventura  non ci siamo lasciati scoraggiare. Grazie ad un buon gioco di squadra e alla preparazione di Cecilia, con bussola e nozioni di orienteering, abbiamo deciso di prendere la direzione più probabile e meno pericolosa, non curandoci di cartelli sbiaditi che non sembravano avere alcun senso. Probabilmente il percorso non è molto frequentato perché percorrendo l’erba alta per una cinquantina di metri più a valle abbiamo ritrovato il sentiero e ci siamo rimessi in cammino un po’ più tranquilli.

Una lunghissima e faticosa salita ci ha portati nel bel mezzo di un cortile di un casale.

Eravamo affaticati, bagnati fradici e straniti ma è qui che abbiamo incontrato Marianna, una signora siciliana che vive da molti anni in quella zona. Vedendo due giovani ragazzi in quelle condizioni ci ha offerto un posto dove riposare e asciugarci un po’, approfittando del timido sole che aveva iniziato a baciare quelle splendide ma insidiose colline. Marianna avrebbe potuto far finta di niente e lasciarci proseguire il cammino, invece ci ha accolto calorosamente e ci ha portato subito due sedie dove poter riposare. Finalmente, dopo chilometri nell’acqua e nel fango, ci siamo tolti gli scarponi e abbiamo potuto rilassarci un po’, scaldati dai raggi del sole.

Scambiando due chiacchiere, è arrivata anche Anna, la figlia di Marianna, che ci ha accolto e salutato con grande amicizia. Nel raccontarci a vicenda, abbiamo scoperto che Anna è perdutamente innamorata del Trentino e ci è stata in vacanza l’anno scorso. Ci ha raccontato entusiasta delle sue esperienze e delle meraviglie naturali di quella regione. Contro ogni nostra aspettativa si è offerta di farci da Cicerone nel loro splendido casale mostrandoci con orgoglio i coniglietti, le galline e i pulcini che vivevano nel cortile. Ci hanno aperto le porte di casa come se ci conoscessimo da una vita. Un’accoglienza unica e sorprendente!

La signora Marianna è riuscita a sorprenderci ancora portandoci del caffè e dei biscotti fatti in casa, una vecchia ricetta con le mandorle, una vera prelibatezza per il palato. Non potevamo resistere al profumo del caffè appena preparato e cosi abbiamo gustato i biscotti con grande piacere.

Come se non bastasse,  Marianna ci ha donato un bel sacchetto pieno di queste golosità da mangiare nel resto del nostro viaggio. Che generosità! Anche Nicola, marito di Marianna, ci ha invitato a rimanere quanto volevamo, ma la pioggia sembrava essersi fermata così abbiamo ringraziato calorosamente tutti, scambiandoci i contatti e ci siamo incamminati nuovamente lungo il sentiero della Via Francigena. Il sole faceva ormai capolino tra le nuvole e ci accompagnava lungo la strada rendendo l’atmosfera più piacevole, ma a darci la gioia di proseguire nonostante le difficoltà sono state le splendide persone che abbiamo incontrato.

Durante il cammino iniziavamo finalmente ad asciugarci quando la pioggia ha deciso di ripresentarsi nuovamente. Ci ha accompagnato fino a Gambassi Terme all’Ostello Sigerico, il nostro punto di fine tappa.

Arrivati all’Ostello abbiamo fatto una bella doccia calda cercando di far asciugare i vestiti per poter togliere un po’ di terra dagli scarponi e pantaloni. Come al solito abbiamo iniziato a gironzolare nei dintorni e abbiamo catturato qualche scorcio interessante.

Ostello
Dalla finestra dell’ostello
Scarpe dimenticate

Abbiamo anche scoperto che l’ostello è adiacente alla splendida chiesa di “Santa Maria Assunta a Chianni”. Da una piccola porticina interna si poteva entrare direttamente in chiesa per visitarla, con apertura riservata esclusivamente ai viaggiatori della via Francigena!

Porta dall’ostello alla chiesa
Chiesa

La nostra avventura lungo la Via Francigena continua ad arricchirci di esperienze uniche e incontri speciali. Oltre ogni aspettativa! Non importa se il tempo è inclemente o se incontriamo ostacoli lungo il cammino, perché siamo determinati a proseguire e a scoprire tutto ciò che questa strada millenaria ha da offrirci.
Per la prossima tappa dovremo svegliarci alle 5, quindi dopo aver fatto quattro chiacchiere e cenato, siamo andati a dormire per riprendere le forze necessarie ad affrontare la strada per il prossimo tragitto: la bellissima San Gimignano!

4 risposte a “Tappa 6 – Gambassi Terme”

  1. Bravi ragazzi voi fate amicizia anche con i sassi orgogliosa di voi

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    1. Shiii eheheh ❤️😘

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  2. Bisogna viaggiare per crescere!

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  3. Braviiii…sembra di essere lì con voi….voglio sperare che vi siete fatti dare la ricetta dei 🍪 che ha fatto la signora 😄😄😄 ps
    Sono fiera di tutti e due❤️❤️❤️

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Scrivi una risposta a Marco Brandi Cancella risposta